lunedì 23 maggio 2016

Yasmin Incretolli, Mescolo tutto

Il bello di avere un blog personale è poter fare fondamentalmente un po' quel che mi pare. Poi però devo battagliare con il super-io che la fa da padrone, ovvero l'autismo inside of me che male vede la non successione esattamente cronologica dei post, e un alternarsi sensato degli argomenti trattati. Quindi a 'sto giro ho dovuto combattere con me stessa e non poco, perché vi propongo un libro appena finito di leggere (cosa mai successa dalla nascita di The Buzzing Page) e della medesima casa editrice dell'ultimo libro recensito. Il disagio è in me, lo so. Mi sono giustificata con me stessa nel seguente modo: 
No cioè non puoi capire, fottesega se hai altri mmmmmille libri in lista d'attesa, fottesega se recensisci un Tunué dietro l'altro, devi parlare di questo libro, le genti devono sapere, il mondo deve essere preparato alla sua uscita ufficiale il 9 giugno!
E allora va bene. Pronti? 



Ho acquistato Mescolo tutto, ultimo nato della collana di narrativa di Tunué, al Salone del Libro di Torino, davanti all'autrice. Non sapevo che fosse un'anteprima, non sapevo che la ragazza in questione avesse 21 anni e che avesse ottenuto una menzione speciale al Premio Calvino. Bon. Io al ritorno dal Salone, sul trenino per Firenze, ho iniziato a leggere. E il primo commento che ho annotato alla fine della prima pagina è stato "Boia" (perché la finezza sempre prima di tutto). Sulla trama. Molto semplice? Sì, ma nemmeno poi tanto. In tanti grandi romanzi la trama si riduce al nulla, per me riuscire a rendere meravigliosa la storia di una diciannovenne che si taglia e che mi sta molte volte sulle palle è pura bellezza. Io sono pavida. E fiosa, come si dice qui nel regno di Pietro Leopoldo. Insomma, la lettura di Mescolo tutto non è per deboli di cuore, e credetemi, a volte durante la lettura mi sono trovata a chiudere gli occhi impaurita, per poi riaprili immediatamente, perché le immagini di disagio erano troppo vive e crude. Cosa mi ha spinto a non riuscire quasi a chiudere il libro, e leggerne più della metà tutto d'un fiato? Una scrittura pazzesca. Uno stile che boh. Non riesco a ricondurre a niente in circolazione. Talmente vorticoso, secco e mai sentito che ti viene da parlare come Maria, l'autolesionista eroina del romanzo. Scorci di degrado e poesia, sangue e liquido seminale che scorrono, lame affilate, lucidalabbra profumati, alcol a fiumi, nubi di fumo di sigaretta, autobus affollati di umanità, periferie disagio, madri troie, ragazzetti ricchi e vuoti, tanto bisogno di amore. Così contemporaneo, così graffiante, così splendidamente orribile. Yasmin Incretolli è stata in grado di costruire un paesaggio vorticoso all'interno della vita di una bimba sperduta, le ha dato una voce espressionista, iperrealista, voyeuristica. Mescolando dolcezza e paura, sbruffonaggine e debolezza, estremismi adolescenziali e sogni interrotti. Mescolo tutto è un romanzo che dà fastidio, e allo stesso tempo non ti concede tregua. Mi conoscete, temo il romanzo contemporaneo italiano, finché non leggo non credo e sono pronta a pronunciarmi con sprezzanti giudizi se qualcosa non mi va giù. Qui niente. Tutto scorre. Tutti si regge. Tutto puro e disarmante
Radura incolta in sovranità d'un tetro cullare da fronde glabre, erbacce a spuntare dal terreno e lerci indumenti smessi insolentemente appesi a steccoli di cespugli crollati da brinate tele d'aracnide. Sferraglio di formiche sotto suola in calzature impellaccherate. Calpestiamo cartacce, fazzolettini, stronzi umani, preservativi abusati e merendine in decomposizione.  
La Prima parte è la mia preferita, posso dire questo. Ora voi dovete aspettare con pazienza il 9 giugno e poi correre abbestia in libreria a comprare 'sto capolavoro. Date retta!

B. 

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